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Innovazione: la trasformazione digitale delle imprese

Innovazione: la trasformazione digitale delle imprese 14/12/2016Leave a comment
innovazione

La digital transformation non cambia solo gli strumenti ma l’intera organizzazione aziendale. Con un impatto sia economico che ambientale.

La trasformazione digitale non è la traduzione dell’analogico in bit: è molto di più. È una transizione che sta cambiando e cambierà il modo di produrre, lavorare e consumare. Dietro due semplici parole ci sono infatti concetti anche molto distanti. Che però hanno lo stesso obiettivo: rendere i processi più efficienti attraverso le nuove tecnologie. La trasformazione digitale non è la traduzione dell’analogico in bit: è molto di più. È una transizione che sta cambiando e cambierà il modo di produrre, lavorare e consumare. Dietro due semplici parole ci sono infatti concetti anche molto distanti. Che però hanno lo stesso obiettivo: rendere i processi più efficienti attraverso le nuove tecnologie.

Che cos’è la trasformazione digitale

Digital transformation vuol dire automazione e informatizzazione. Lo sviluppo di hardware e software sempre più sofisticati permette di velocizzare i processi e, allo stesso tempo, di ridurre il margine d’errore (quindi gli sprechi). Oggi le macchine sono in grado di svolgere una consegna specifica: è solo l’inizio di un percorso che, grazie all’intelligenza artificiale, permetterà loro di decidere in autonomia.

La dematerializzazione

un altro aspetto fondamentale della trasformazione digitale. Combina efficienza e risparmio: cambia il modo di comunicare e condividere informazioni all’interno delle imprese, tra aziende e con i clienti. Ma dematerializzare significa anche avere la possibilità di correggere errori in modo più rapido. E risparmiare in costi di stampa. Per il bene del bilancio e dell’ambiente. L’uso sempre più massiccio del cloud consente una condivisione più efficace. E rende l’organizzazione, anche grazie al mobile, più snella, non vincolata a un solo luogo fisico (l’ufficio) per aprirsi allo smart working.

La reazione delle imprese

Accelerare la trasformazione digitale farebbe bene all’economia: secondo una ricerca presentata al Forum sull’Economia Digitale, il ritardo con cui le imprese italiane si stanno adeguando costa il 2% del Pil e 700 mila posti di lavoro. Le aziende ne sono consapevoli, ma non sempre hanno una strategia chiara. Secondo l’ICT Enterprise Insights for 2017 di Ovum, un’impresa su tre ammette di non avere una visione nitida della digital transformation. Ci sono però anche buone notizie. L’Osservatorio Digital Transformation Academy del Politecnico di Milano ha certificato la tenuta del budget ICT: nel 2017 avrà un trend in linea con quello del 2016, con una crescita tra lo 0,5 e lo 0,6%. In altre parole, la voce non subisce tagli, segno che viene vista ormai come una priorità.

Trasformazione digitale per la sostenibilità

La trasformazione digitale non può essere rimandata. E non solo per ragioni economiche. Lo chiede l’ambiente. Il World economic forum stima, tra il 2016 e il 2025, un risparmio potenziale di 26 miliardi di tonnellate di Co2 (più o meno le emissioni dell’intera Europa) in soli tre settori: elettricità, logistica e automotive. Per raggiungere questi obiettivi non basta digitalizzare. Serve anche uno sviluppo sostenibile delle nuove tecnologie. I data center e i loro imponenti sistemi di raffreddamento, ad esempio, consumano tra l’1,5 e il 2% dell’elettricità mondiale. Anche questa è una sfida della trasformazione digitale. Se sarà raccolta, il suo impatto potrebbe essere decisivo. Nel comparto elettrico, il risparmio potrebbe arrivare a 8,8 miliardi di tonnellate di Co2. Il World economic forum ha tradotto le minori emissioni in valore economico: 418 miliardi di dollari in 10 anni

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