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Il teleriscaldamento: pro e contro

Il teleriscaldamento: pro e contro 19/02/2013Leave a comment
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Il teleriscaldamento (TLR) è una soluzione alternativa al servizio di riscaldamento tradizionale per gli edifici residenziali e dei settori terziario ed industriale. E’ un sistema di produzione centralizzata di calore, rispettoso dell’ambiente e sicuro: è basato sulla produzione di acqua calda in una centrale termica situata a distanza dalle utenze, alle quali la stessa acqua viene fornita mediante opportune reti di distribuzione costituite da doppie tubazioni interrate. La centrale può arrivare a servire anche strutture situate ad alcuni chilometri di distanza.

Il teleriscaldamento elimina l’utilizzo da parte dell’utente del gas metano e del gasolio, sostituendo così le tradizionali caldaie e bruciatori, posti all’interno degli edifici, con “sottocentrali di scambio termico”; tutto senza modificare né i restanti impianti in centrale termica, né gli impianti di distribuzione interni all’edificio. Con questo sistema, si passa dalla logica di acquisto del combustibile (gas o gasolio) ad una logica di acquisto del prodotto finale “calore”, assieme al quale vengono forniti i servizi di gestione, manutenzione e assistenza.
E’ una tecnologia industrialmente matura, affidabile e diffusa nelle regioni del Nord Italia. Alla fine del 2007 risultavano teleriscaldati in Italia edifici per una volumetria complessiva di circa 200 milioni di metri cubi, corrispondenti a 2 milioni di abitanti. La Lombardia, per esempio, con 88 milioni di metri cubi teleriscaldati, è al primo posto nella diffusione di questo servizio: Brescia offre il TLR dal 1973, alcuni quartieri di Milano dal 1991, Como dal 1989, Varese dal 1991, Mantova dal 1978 e Cremona dal 1985.
Ma il teleriscaldamento conviene veramente? Vediamone alcuni pro e contro.
Pro
Il teleriscaldamento è considerato ‘assimilato a fonte rinnovabile’ (quindi in linea con le norme regionali di attuazione del Decreto Legislativo n. 192 del 2005 per le nuove costruzioni che impongono di produrre almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria tramite fonti rinnovabili); Grazie al teleriscaldamento cisterne, caldaie e canne fumarie degli edifici non sono più necessarie. Al loro posto c’è un semplice scambiatore termico che trasferisce il calore prelevato dalla rete agli ambienti da riscaldare;
Una caldaia centralizzata consuma e inquina molto meno di numerose caldaie condominiali o autonome; Il teleriscaldamento è sicuro perché non si porta in casa la combustione del metano;
E’ intelligente perché può essere utilizzato anche per il raffrescamento se gli impianti finali sono predisposti;
E’ efficiente perché la generazione di calore avviene di solito in abbinamento con un termovalorizzatore ovvero una centrale elettrica: in pratica il calore è un po’ un prodotto di risulta il cui costo è molto basso.
Ma non è tutto oro ciò che luccica…
Contro
Il teleriscaldamento richiede però investimenti molto alti , i tubi sono grossi e la posa delle doppie tubazioni interrate è invasiva;
Viene dato in concessione ventennale: se hai il teleriscaldamento sei costretto a comprare il calore da un unico gestore, i cui prezzi oltretutto non sono regolati. Quindi non esiste concorrenza e si è esposti al prezzo che fa il gestore;
Per quanto riguarda il combustibile, un’indagine di Altroconsumo rivela che in Italia (da nord a sud) il sistema più vantaggioso economicamente è il gas metano. Il sistema di teleriscaldamento per appartamenti conviene se in ogni singolo alloggio è installato un apparecchio conta-calorie, in modo che ciascun condomino paghi il consumo effettivo. Potrebbe non convenire, invece, se l’amministratore ripartisce il costo complessivo del teleriscaldamento fra tutti i condomini secondo la regola dei millesimi.

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