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Carburante dai sacchetti di plastica

Carburante dai sacchetti di plastica 24/04/2014Leave a comment

A chi non è mai capitato di passeggiare in un prato, in un bosco o su una spiaggia e veder svanire l’incanto che lo spettacolo della natura riesce a creare a causa di sacchetti di plastica abbandonati un po’ ovunque che deturpano l’ambiente ma soprattutto lo inquinano.

Ebbene, se trovare un rimedio per l’inciviltà delle persone non è cosa semplice, è senz’altro incoraggiante sapere che da recenti studi pare che i sacchetti di plastica possano essere convertiti in diesel, gas naturale e altri prodotti utili. Lo hanno sperimentato i ricercatori dell’Illinois Sustainable Technology Center, che sottolineano come la conversione produca più energia di quanta ne richieda. La gamma di prodotti che si possono produrre è ampia: si va dal diesel, al biodiesel a bassissimo tenore di zolfo, dal gas naturale, alla nafta, alla benzina, fino a cere e oli lubrificanti. Gli scienziati americani assicurano che con questa nuova tecnica di conversione si ricaverà energia a costi sostenibili: attraverso un particolare utilizzo della ‘pirolisi’ (il processo di decomposizione termochimica ad alta temperatura in totale assenza di ossigeno) è possibile recuperare dalle buste di plastica quasi l’80% di combustibile, mentre dalla semplice distillazione del petrolio si riesca ad ottenere solo il 50-55% di carburante. Anche dall’altra parte del mondo si sta sperimentando sulla conversione dei sacchetti di plastica in energia. Alcuni chimici indiani della Centurion University of Technology and Management stanno lavorando a uno speciale processo per ottenere combustibile liquido da un polimero comune, il polietilene a bassa densità (LDPE), normalmente impiegato per realizzare molti tipi di contenitori, attrezzature mediche, componenti di computer e, anche, i sacchetti di plastica. Attualmente, entrambi i processi – quello proposto dagli americani e quello a firma indiana – per la riconversione delle buste di plastica in carburante, sono ancora in una fase sperimentale. Ma le prospettive sono importanti. Se l’Italia ha finalmente messo al bando le buste di plastica e l’Europa si appresta a seguire il nostro esempio, negli States, a parte alcuni Stati come la California, ancora non se ne parla di dire addio alle inquinanti buste di plastica. Si pensi che solo in USA secondo il Worldwatch Institute vengono buttati via 100 miliardi di sacchetti di plastica ogni anno, e la US Environmental Protection Agency, l’Agenzia statunitense per la protezione ambientale, dichiara che solo il 13% viene riciclato. La maggior parte finisce nelle discariche o nei corsi d’acqua e, da qui, in mare a causare la morte di molte specie animali.

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