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Delibera aeeg 180/2013/e/eel: rifasamento industriale e penali in bolletta

Delibera aeeg 180/2013/e/eel: rifasamento industriale e penali in bolletta 25/11/2015Leave a comment
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A partire dal 1° gennaio 2016, in base alla delibera AEEG 180/2013/E/EEL, cambiano le regole di calcolo per le penali da applicare ai prelievi di energia reattiva per i clienti collegati alla rete di bassa e media tensione con potenza superiore a 16,5 KW.
Le penali verranno applicate in fascia F1 e F2 se il Cos Phi medio mensile sarà inferiore a 0,95 (ovvero se l’energia reattiva impegnata sarà superiore al 33% dell’energia attiva prelevata, e non più al 50% come previsto finora).

Il gestore della rete potrà chiedere adeguamento dell’impianto utente (o lo stacco dalla rete) se:
• Il Cos Phi istantaneo nel momento di massimo carico, per prelievo in periodo di alto carico, è inferiore a 0,90.
• Il Cos Phi medio mensile è inferiore a 0,70.
• Il cliente immette in rete potenza reattiva.

Una maggiore penalizzazione sarà riservata a situazioni di costi inferiori a 0,80 mentre al di sotto di 0,70 medio mensile o inferiore a 0,90 al massimo carico il gestore di rete potrà imporre il rifasamento o, in casi estremi, il distacco della rete.
I coefficienti economici per definire l’entità delle penali saranno definiti anno per anno in funzione dei costi del mix energetico, sulla base dei calcoli del valore delle perdite Joule sulla rete.

La Delibera si inserisce nel contesto di efficientamento energetico descritto dal Decreto Legislativo 4 luglio 2014, n. 102, il quale, recependo la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, stabilisce un quadro di misure per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica che concorrono al conseguimento dell’obiettivo nazionale di risparmio energetico.

I contenuti della Delibera AEEG 180/2013/R/EEL in materia di rifasamento degli impianti elettrici non devono stupire. L’ottimizzazione del trasporto di energia rappresenta infatti il completamento del processo di progresso tecnico del comparto, dopo aver lavorato per anni sulla produzione e sui carichi. Un passo molto importante, se consideriamo che nel 2013 in Italia le perdite in rete ammontavano al 6,7%. Il problema riguarda anche la gestione delle reti nel loro complesso. Con un basso cosfi si riduce infatti la capacità di trasporto delle linee. Per correggere questo fenomeno occorre essere più rigidi e migliorare il fattore di potenza, ricorrendo al rifasamento degli impianti.

CAMBIAMENTI PER L’UTENTE
Per l’utente finale il passaggio alla nuova normativa deve essere oggetto di una valutazione e di un’analisi di dettaglio da parte di tecnici del settore.
Infatti occorrerà prevedere un approccio che preveda uno schema di questo tipo:
• Analisi delle bollette di almeno due anni, con la verifica del fattore di potenza diviso per fasce.
• Analisi delle utenze elettriche e simulazione del loro funzionamento durante l’anno.
• Confronto tra la simulazione del punto b) con i consumi del punto a). Laddove dovessero emergere delle difformità importanti si dovrà procedere ad un monitoraggio dei consumi mediante analizzatore di rete dei carichi elettrici di maggior potenza e consumo.
• Determinazione del rifasatore idoneo.

 

Vi invitiamo pertanto a contattare X3Solution per valutare un’analisi mirata del vostro impianto con il fine ultimo di stabilire le azioni da intraprendere per non incorrere in aggravi dei costi della bolletta elettrica facilmente evitabili.

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APPROFONDIMENTI
COSA S’INTENDE PER RIFASAMENTO

Generalmente, il rifasamento di un impianto produttivo con l’eliminazione delle relative penali al distributore elettrico si ripaga in pochi mesi, e risulta pertanto ingiustificato – salvo casi molto particolari – qualsiasi ritardo nella ottimizzazione di tale servizio elettrico all’interno dello stabilimento.
Si definisce “rifasamento” qualsiasi provvedimento inteso ad aumentare (o come si dice comunemente a “migliorare”) il fattore di potenza (Cos Phi) di un dato carico, allo scopo di ridurre, a pari potenza attiva assorbita, il valore della corrente che circola nell’impianto. Lo scopo del rifasamento è soprattutto quello di diminuire le perdite d’energia e di ridurre l’assorbimento di potenza “apparente” proporzionalmente ai macchinari e alle linee esistenti in un sito industriale.
Un’utenza non rifasata correttamente o completamente può generare oneri per mancato rifasamento fino a migliaia di Euro al mese. L’inserimento nell’impianto elettrico di un buon impianto di rifasamento, si ammortizza in un tempo che raramente supera l’anno.

Altre problematiche causate da un impianto non correttamente rifasato altrettanto significative per l’intero sistema elettrico sono:
• Elevate perdite di potenza nella trasmissione delle linee elettriche.
• Elevate cadute di tensione.
Sovradimensionamento degli impianti di generazione, trasporto e trasformazione.

COS’È IL FATTORE DI POTENZA (COS PHI)?

Il fattore di potenza equivale al rapporto tra la potenza attiva (P) e la potenza apparente (S). Un fattore di potenza di valore unitario significa che la potenza apparente corrisponde alla potenza attiva e la potenza reattiva è nulla. Poiché la potenza reattiva è sempre indesiderata, un valore di fattore di potenza è tanto più indesiderato quanto si abbassa da uno.

QUANDO RIFASARE?
Per gli impianti in bassa tensione e con potenza impegnata maggiore di 15kW:
• Quando il fattore di potenza medio mensile è inferiore a 0,7 l’utente è obbligato a rifasare l’impianto.
• Quando il fattore di potenza medio mensile è compreso tra 0,7 e 0,9 non c’è l’obbligo di rifasare l’impianto ma l’utente paga una penale per l’energia reattiva.
• Quando il fattore di potenza medio mensile è superiore a 0,9 non c’è l’obbligo di rifasare l’impianto e non si paga nessuna quota d’energia reattiva.
• L’utente è quindi sollecitato a rifasare almeno fino ad un fattore di potenza = 0,9.

VANTAGGI DEL RIFASAMENTO
• Minimizzazione dei costi in bolletta per indebito assorbimento di energia reattiva dalla rete pubblica.
• Aumento della potenza dell’impianto.
• Miglioramento della tensione.
• Riduzione delle perdite.
• Risparmio sulla fattura dell’elettricità.
• Ottimizzazione della gestione dell’impianto elettrico.
• Diminuzione del rischio di caduta elettrica.
• Risparmio sulla sostituzione dei conduttori di energia per allungamento della loro vita media, in quanto rifasando l’impianto si riduce la corrente circolante nei cavi.

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