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Efficienza energetica: nei musei italiani riqualificazione e risparmio

Efficienza energetica: nei musei italiani riqualificazione e risparmio 22/06/2016Leave a comment

Nei prossimi tre anni via all’abbattimento dei consumi nei musei e negli edifici storici italiani: questo è l’accordo siglato tra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e l’Agenzia ENEA.

Sono previsti nuovi progetti che punteranno sulle ultime soluzioni tecnologiche in tema di conservazione del patrimonio ed efficienza energetica per oltre 5000 luoghi di cultura. Il complesso dei musei nazionali è tra i settori più “energivori” della Pubblica Amministrazione e paga ogni anno una bolletta energetica pari a circa 250 milioni di euro, con consumi in salita del 50% rispetto agli anni ’80. A gravare sulle spese sono soprattutto i servizi di illuminazione, climatizzazione, sicurezza e ICT, che vanno riprogettati per ridurre i consumi e garantire il massimo del comfort ambientale, oltre che una migliore conservazione e fruizione delle opere d’arte e delle strutture architettoniche stesse.
Si inizierà quindi con la valutazione dell’impronta energetica degli edifici, per poter individuare gli interventi di efficientamento più adeguati a ogni singola struttura, arrivando a ridurre fino al 30% i consumi legati alla climatizzazione e tagliando fino al 40% quelli per l’illuminazione. Il MiBACT individuerà infatti delle opportunità di finanziamento e incentivazione, come ad esempio il ricorso a società che effettuano interventi di efficienza energetica (ESCo come X3Solution), assumendosi rischio e gestione dell’investimento.
In concreto si tratta quindi d’investimenti che punteranno su luci LED e sistemi smartenergy, ma anche diagnostica, restauro laser e protezione antisismica.È inoltre previsto l’uso di modelli informatici per la stima dell’impatto sui monumenti dell’inquinamento atmosferico e della variazione climatica. In campo strettamente energetico, l’accordo contemplerà anche la diffusione di tecnologie allo stato dell’arte per l’utilizzo di fonti rinnovabili. Un esempio è quello del cosiddetto fotovoltaico “invisibile”, una pellicola solare estremamente sottile e flessibile integrabile nel complesso architettonico e paesaggistico, che potrebbe sfruttare l’elevato irraggiamento solare negli oltre 1.600 ettari di aree archeologiche, di cui l’80% al centro-sud. Un primo museo dove sperimentare l’efficacia di questo accordo potrebbe essere la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, un luogo bellissimo e dagli ampi spazi, costosi da illuminare. Sono inoltre previste attività di alta formazione e azioni di sensibilizzazione al risparmio energetico verso i dipendenti e chi usufruisce dei luoghi d’arte, che potranno garantire un’ulteriore contrazione dei consumi dell’8%.Il risparmio che ne conseguirà permetterà di liberare risorse economiche da reinvestire nella valorizzazione dei beni culturali.

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