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Eurostat: l’energia in Italia è poco rinnovabile e d’importazione

Eurostat: l’energia in Italia è poco rinnovabile e d’importazione 24/02/2016Leave a comment

Poco rinnovabile e proveniente quasi tutta dall’estero. E’ ciò che afferma Eurostat riguardo all’energia italiana, nel rapporto 2016 dedicato alle risorse rinnovabili.

La notizia positiva è che il nostro Paese ha centrato gli obiettivi posti dal protocollo di Kyoto, ovvero il raggiungimento della quota del 17% di energia prodotta da fonti rinnovabili in anticipo rispetto al 2020 (energia che viene impiegata soprattutto nei consumi domestici), riducendo così in parte la dipendenza dai combustibili fossili. La notizia negativa è che la quota d’energia pulita rimane marginale e c’è ancora molto lavoro da fare per risolvere il problema della dipendenza energetica. Infatti, degli oltre 150 milioni di tonnellate di petrolio consumati ogni anno nel Belpaese due terzi arrivano ancora da petrolio e gas, e soltanto 23 milioni sono il frutto dell’impiego di fonti rinnovabili. Senza contare che l’Italia dipende ancora in larghissima parte dalle importazioni. Secondo gli ultimi dati pubblicati, e riferiti alla situazione europea a fine 2014,l’Italia deve importare ben il 75.9% dell’energia che consuma. Peggio di noi fanno solo altri sei Stati membri dell’Unione Europea, tre dei quali però sono isole: Malta (97,7%), Lussemburgo (96,6%), Cipro (93,4%), Irlanda (85,3%), Belgio (80,1%) e Lituania (77,9%). I Paesi più virtuosi sono inveceEstonia (8,9%), Danimarca (12,8%) e Romania(17,0%). Seguono Polonia (28,6%), Repubblica Ceca (30,4%), Svezia (32,0%), Paesi Bassi (33,8%) e Bulgaria (34,5%). Infinegli Stati europei che consumano la maggior quantità di energia ma sono nel contempo i meno dipendenti dalle importazioni sono il Regno Unito (45,5%) e la Francia (46,1%). Insomma, il risultato che noi italiani mostriamo oggi è ben lontano dalla media europea, stabile sul 53,4% (ovvero l’Europa deve importare la metà dell’energia che consuma). La fotografia che ci regala l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea mostra un solo elemento positivo: le importazioni italiane sono andate a decrescere a partire dal 2000, anno in cui abbiamo raggiunto il tasso di dipendenza energetica più alto in assoluto per il periodo 1990-2014, ovvero l’86.5%.Ma se è vero che la quota di energia acquistata è in costante calo negli ultimi anni, rimane il fatto che il nostro Paese dipende ancora fortemente dall’estero per scaldarsi, alimentare l’industria e far muovere le auto.

LINK: Eurostat documenti

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