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Così l’IoT cambierà energia e ambiente

Così l’IoT cambierà energia e ambiente 07/12/2016Leave a comment
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Entro il 2025 ci saranno 75,4 miliardi di oggetti connessi. Contribuiranno a rendere i consumi più efficienti. Per il bene dell’ambiente del portafoglio.

La corsa dell’Internet delle cose è tutta nei numeri. Secondo un report di IHS, nel 2015 c’erano 15,4 miliardi di oggetti connessi. Saranno 30,7 miliardi nel 2020 e 75,4 miliardi nel 2025. Per fare un confronto: oggi gli utenti con uno smartphone sono circa 2 miliardi.

Anche le imprese, per la propria produzione o per offrire servizi ad altre aziende, hanno gli occhi puntati sul settore. Secondo Verizon, gli oggetti connessi nel campo del B2B saranno 5,4 miliardi nel 2020. Contribuiranno, tra le altre cose, a risparmiare energia e denaro. Gartner afferma che, nel 2017, ci saranno 380 milioni di oggetti connessi per rendere i consumi più sostenibili.

Smart grid

A diventare più intelligenti grazie alla IoT non sono solo case e automobili. Le smart grid, ad esempio, sono reti monitorate da sensori che ottimizzano la distribuzione energetica e assicurano un continuo scambio di informazioni tra utility e utente. Cosa significa? Che gli sprechi vengono minimizzati e il servizio migliorato. Il fornitore è in grado di conoscere i consumi delle singole abitazioni. Modulando, di conseguenza, la propria erogazione: grazie ai sensori, ogni casa entra a far parte di una rete intelligente, dalla fonte all’uso.

Riscaldamento, raffreddamento e illuminazione sono responsabili per il 60% circa del consumo energetico di un edificio. L’impiego di sistemi di gestione digitali può ridurre il consumo energetico del 50% circa.

Uno degli esempi più virtuosi è The Edge. L’edificio di Amsterdam che ospita gli uffici di Deloitte è stato premiato per essere il più green al mondo. È dotato di 28 mila sensori, in grado di gestire luci elettriche, riscaldamento, aria condizionata. L’acqua piovana viene raccolta e riutilizzata. I pannelli solari la riscaldano. Risultato: l’edificio è “in attivo”: produce il 102% dell’energia che consuma.

Water management

L’agricoltura consuma il 70% dell’acqua utilizzata. Buona parte delle risorse vanno però sprecate. I sensori intelligenti consentono di individuare le falle, ottimizzare il consumo e, allo stesso tempo, raccogliere dati preziosi come pressione, temperatura e qualità dell’acqua. L’idea di sensori che rendano possibile un consumo sostenibile non si trova solo a monte. Ogni appartamento può dotarsi delle stesse tecnologia, in scala ridotta. Sono gli strumenti che renderanno visibili gli sprechi, indicando le condotte virtuose. Una buona notizia per l’ambiente, per l’efficienza dei fornitori e per il portafoglio degli utenti.

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