I ricercatori del MIT hanno messo a punto un processo,alimentato da batteri e lieviti, per trasformare in carburante liquido a basso tenore di carbonio i gas di scarico delle acciaierie e di altri impianti, come le centrali elettriche e le discariche.
Il processo è poco costoso e si articola in due fasi: prima il batterio Moorellathermoacetica, inserito in un bioreattore, converte gas di sintesi (una miscela di CO2 e monossido di carbonio o idrogeno) in aceto.
L’aceto viene poi introdotto in un altro reattore, popolato dal lievito Yarrowialipolytica, che elabora il composto in lipidi a loro volta trasformabili in biodiesel. Il procedimento è già stato brevettato e concesso in licenza alla GtlBiofuel, che lo ha testato in un impianto pilota nella periferia di Shanghai. La “sperimentazione” sul campoè andata a buon fine, poiché la compagnia cinese sta attualmente costruendo un secondo impianto, semi-commerciale, di dimensioni venti volte superiori.