Per lasciarsi definitivamente alle spalle la crisi la Piccola Industria deve crescere, innovare, fare squadra. Ne è convinto Giovanni Baroni, Amministratore Delegato di X3Energy, che la settimana scorsa è stato riconfermato Rappresentante della Piccola Industria dell’Unione Parmense degli Industriali per il biennio 2016-2017, dopo aver concluso il primo mandato.
“Negli ultimi tempi dal nostro osservatorio abbiamo assistito a un fenomeno di polarizzazione” ha dichiarato alla “Gazzetta di Parma” a proposito della situazione delle PMI parmensi. “Chi ha saputo innovare ha retto alla recessione in modo brillante. Chi invece ha creduto di cavarsela trascurando il fattore dell’innovazione è crollato. Nel complesso l’ecosistema locale appare ben più solido che altrove, ma per recuperare competitività è necessario che le imprese crescano di dimensione e di cultura manageriale. Non si può più fondare la propria attività sul debito bancario e sulla manodopera a basso prezzo. Oggi serve una visione aperta. Il progetto “Elite” di Borsa italiana è, ad esempio, un servizio che propone un approccio al passo coi tempi”.
E stare al passo coi tempi, su molteplici fronti, è uno dei prossimi obiettivi che si pone: “Il biennio è stato assai utile per apprendere i meccanismi del sistema confindustriale e per tessere preziose relazioni umane. L’agenda del secondo mandato?Innanzitutto vogliamo conservare il nostro ruolo di consulenti tecnici e ispiratori per tutti i nostri associati. Insisteremo, in particolare, sui temi della formazione, delle sinergie con l’Università di Parma e sulla managerializzazione dei piccoli imprenditori della provincia”Più che nella forma giuridica delle “reti d’impresa” Baroni individua un valido strumento nel concetto di “distretto”: “Trovo che sia più nella natura dell’economia di Parma. Distretto inteso in senso moderno: grazie alla tecnologia la prossimità fisica non è più una condizione indispensabile. Distretto è collaborazione, condivisione e virtuosa contaminazione di idee”.Si potrà guardare a un percorso di internalizzazione”solo attraverso un processo di crescita nell’organico e nelle competenze”. In tutto questo, anche la politica deve fare la sua parte: “Mi aspetto maggior complicità e consapevolezza che il benessere dell’intera società dipende in larga misura proprio dal tasso di fertilità della sua classe imprenditoriale”.
E stare al passo coi tempi, su molteplici fronti, è uno dei prossimi obiettivi che si pone: “Il biennio è stato assai utile per apprendere i meccanismi del sistema confindustriale e per tessere preziose relazioni umane. L’agenda del secondo mandato?Innanzitutto vogliamo conservare il nostro ruolo di consulenti tecnici e ispiratori per tutti i nostri associati. Insisteremo, in particolare, sui temi della formazione, delle sinergie con l’Università di Parma e sulla managerializzazione dei piccoli imprenditori della provincia”Più che nella forma giuridica delle “reti d’impresa” Baroni individua un valido strumento nel concetto di “distretto”: “Trovo che sia più nella natura dell’economia di Parma. Distretto inteso in senso moderno: grazie alla tecnologia la prossimità fisica non è più una condizione indispensabile. Distretto è collaborazione, condivisione e virtuosa contaminazione di idee”.Si potrà guardare a un percorso di internalizzazione”solo attraverso un processo di crescita nell’organico e nelle competenze”. In tutto questo, anche la politica deve fare la sua parte: “Mi aspetto maggior complicità e consapevolezza che il benessere dell’intera società dipende in larga misura proprio dal tasso di fertilità della sua classe imprenditoriale”.
