Una ricerca della Lorien Consulting rivela la sensibilità ambientale degli italiani. Infatti, su un campione di 1.000 cittadini, i temi ambientali sono ritenuti importanti, anche se vengono dopo disoccupazione e immigrazione.
Gli italiani preoccupati per l’ambiente sono il 35% e ritengono che per contrastare i danni ambientali siano necessari investimenti strutturali, come la riconversione energetica verso le fonti rinnovabili e la messa in sicurezza del #territorio. La ricerca è stata presentata al terzo Forum Rifiuti, tenutosi il 22 giugno a Roma e organizzato da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club, con la partnership del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati. L’orientamento prevalentemente emerso va verso un modello di economia circolare in cui si delinea un sistema dove non esistono scarti e in cui i nuovi prodotti vengono realizzati attraverso materiali riciclati, cosa che per il 92% degli italiani rappresenterebbe un vantaggio economico per il Paese.Secondo gli intervistati i principali responsabili della salvaguardia dell’ambiente sono proprio i cittadini (57%), che sono anche più disposti a impegnarsi per cambiare le cose. Tra le minacce ambientali più importanti spiccano l’inquinamento atmosferico (44%), l’inquinamento industriale di acque, terreni e aria (34%), i cambiamenti climatici (30%) e la gestione inefficiente dei rifiuti (28%).
