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Efficientamento energetico: il rilancio dell’Europa

Efficientamento energetico: il rilancio dell’Europa 28/06/2017Leave a comment

La Direttiva 2012/27/UE presuppone che l’efficientamento energetico avrà impatti positivi per l’economia e le vite dei cittadini europei. Ed è stata accettata la proposta italiana con il focus sulle imprese energivore.

L’efficientamento energetico come leva strategica per innescare un circolo virtuoso in tutta Europa: è in questo modo che il Parlamento Europeo considera la capacità di “fare di più utilizzando meno”, come si può dedurre dalla Direttiva 2012/27/UE. L’atto di diritto in questione impone anche un risparmio energetico del 20% dei consumi di energia primaria rispetto alle proiezioni del 2020. Tradotto per l’Italia, significa che dovremo tagliare 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio di energia primaria e oltre 15 milioni di tonnellate di petrolio di energia finale. Ma la Direttiva 27 non si limita a queste indicazioni, sono molte e diversificate le sfide che si possono affrontare grazie all’innovazione sul fronte energetico. Vediamo quali.

Efficientamento energetico: aumento dei posti di lavoro e migliore competitività per le aziende

Sul tavolo europeo non c’è solo la salvaguardia dell’ambiente, ma anche il rilancio della crescita economica: l’efficienza energetica è considerata un’opportunità per sostenere la ripresa di settori come l’edilizia e i trasporti, ma anche un percorso per sviluppare tecnologie innovative. Inoltre, ciò permetterebbe di creare nuovi posti di lavoro in svariati settori e porterebbe molte aziende ad aumentare la propria competitività, poiché i costi dell’energia pesano sui bilanci. Efficientare i propri sistemi significherebbe quindi poter investire in nuove tecnologie e risorse.

Efficientamento energetico: un impegno per il clima e le persone

I governi europei sono costretti a stanziare budget sempre maggiori per limitare le catastrofi naturali. Se l’inquinamento causato dall’uomo dovesse portare a cambiamenti climatici irreversibili ciò porterebbe a costi ancora più grandi per i vari Paesi. Inoltre, con l’abbattimento delle emissioni di gas serra anche la salute delle persone ne gioverebbe. Infine, aumentare l’indipendenza energetica dell’Unione Europea dalle fonti fossili sarebbe sinonimo di ulteriore sviluppo economico aggregato. Una buona notizia per tutti.

Efficientamento energetico: le modifiche alla Direttiva 27 proposte il 17 maggio

Poco più di un mese fa, il 17 maggio, l’Italia ha proposto uno schema per fornire un sostegno economico alle imprese energivore, ovvero quelle aziende che hanno un alto consumo energetico oppure che hanno un costo totale dell’energia superiore al 3% del fatturato. Circa una settimana dopo la Commissione Europea ha approvato questa proposta, che riguarda la produzione da fonti rinnovabili e da impianti di cogenerazione.

Per l’antitrust europeo questi accorgimenti contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi promossi dall’Unione Europea e assicurano la libera concorrenza sul mercato internazionale tra le industrie ad alta intensità energetica. In questo piano promosso dall’Italia, infatti, solo le imprese energivore che operano in ambito di scambi internazionali hanno diritto alle riduzioni delle maggiorazioni su consumi e connessioni di energia elettrica riscosse da fornitori e distributori. Questo schema rappresenta un’ottima opportunità per le aziende italiane e per tutto il nostro Paese.

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