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Finanza sostenibile, il futuro è green

Finanza sostenibile, il futuro è green 24/05/2017Leave a comment

Nei prossimi anni la sfida del nostro Paese sarà creare uno sviluppo economico e finanziario sostenibile, con l’ambiente al centro. Un cambiamento culturale guidato dalle istituzioni e condiviso dalle aziende.

La quarta rivoluzione industriale è alle porte e la chiave di volta sarà l’ambiente. Ne è sicuro il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che a febbraio ha aperto la presentazione del “Rapporto del Dialogo nazionale dell’Italia per la finanza sostenibile – Financing the Future”. L’ambiente deve essere il motore dell’evoluzione sostenibile del nostro Paese, deve essere una preziosa risorsa da sfruttare e valorizzare al meglio, non un limite. Ecco perché l’agenda verde diventerà sempre più centrale nel programma politico del Governo, che ha inserito green economy e finanza sostenibile tra i temi principali della propria scaletta di presidenza del G7 Ambiente di giugno.

L’importanza economica dell’ambiente

Nel suo intervento, Galletti ha posto l’accento sui tre temi fondamentali dei prossimi anni per legare lo sviluppo industriale allo sviluppo ambientale nel nostro Paese. Due settori che dovranno inevitabilmente procedere insieme nei prossimi anni per liberare il proprio potenziale. “L’ambiente entra sempre più nelle nostre prospettive finanziarie e sarà tra i fattori economici più rilevanti prevalentemente per tre ragioni: la prima, di tipo etico-morale, riguarda il debito ambientale che i Paesi sviluppati hanno nei confronti dei Paesi in via di sviluppo. La seconda ragione è che l’ambiente sarà centrale in quella che definiamo la quarta rivoluzione industriale e le imprese che capiranno prima l’economia circolare, saranno quelle più competitive nel nuovo mondo. La terza ragione è che la sostenibilità ambientale ha una stretta relazione con i bilanci delle aziende; molte materie prime considerate inesauribili non lo saranno più e finanza e ambiente saranno sempre più legate”.

L’ambiente al centro

L’obiettivo principale di questo Dialogo nazionale per la finanza sostenibile, promosso dal Ministero dell’Ambiente insieme alle Nazioni Unite e con il supporto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è sensibilizzare gli addetti ai lavori sui vantaggi offerti dalla green economy e sull’opportunità di creare strumenti finanziari ad hoc per rendere più semplice il raggiungimento degli obiettivi sul clima che si sono posti i governi mondiali con la firma dell’Accordo di Parigi 2015.

Dall’analisi contenuta nel rapporto è poi emersa un’anomalia tipicamente italiana, ha spiegato Galletti. “Abbiamo una struttura imprenditoriale diversa dalle altre e composta per il 95% da piccole e medie imprese, piccoli e piccolissimi imprenditori che fanno prodotti ad altissima tecnologia, ma che hanno bisogno di capire l’importanza e la necessità di questo cambiamento culturale che metterà sempre più l’ambiente al centro”.

Cambiare i comportamenti per raggiungere i risultati

Alle parole di Galletti ha fatto eco il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “Muoversi verso lo sviluppo sostenibile è una riforma strutturale, in grado di cambiare i comportamenti dei mercati e degli stakeholder e quindi di dare risultati concreti. È solo cambiando i comportamenti che si ottengono risultati sfidanti”. Per raggiungere questi obiettivi, il Rapporto si chiude con 18 azioni da mettere in campo a livello politico, di innovazione finanziaria, di sviluppo di infrastrutture e di know-how specifici. Per un futuro più green e sostenibile.

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