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Industria ceramica in ripresa, ma le bollette restano troppo care

Industria ceramica in ripresa, ma le bollette restano troppo care 17/07/2017Leave a comment

Era dal 2008 che nell’industria ceramica non si vedevano i numeri del 2016: si parla di 415 milioni di metri quadrati di piastrelle fabbricate, +5,4% sul 2015 e circa 50 milioni di mq in più rispetto al 2009. Per quanto riguarda gli investimenti l’incremento è stato di 400,4 milioni di euro, ovvero +14% sul 2015.

Il Sole24Ore rivela che in crescita sono anche le vendite di piastrelle made in Italy, a ritmo doppio rispetto agli ultimi anni, salite del 4,5% a volume e del 5,9% in valore (sono aumentati anche i prezzi medi), a quota 5,417 miliardi di euro. Il balzo in avanti ha interessato sia l’export (che vale l’85% dei ricavi complessivi, 4,59 miliardi di euro, +6,3% sul 2015) sia le vendite interne (829 milioni di euro, +3,7%).

Efficienza e digitalizzazione
Per il settore ciò significa la ripresa dalla crisi iniziata nel 2009 e una rinnovata fiducia verso il futuro, favorita dai dazi antidumping, che negli ultimi 5 anni hanno permesso di ridurre del 77% l’import cinese e di affrontare nuovi investimenti tecnologici.

Al made in Italy di piastrelle vanno sommati i dati della produzione ceramica realizzata in 16 fabbriche estere, in mano a società italiane, tra Nord America ed Europa (85 milioni di mq e 856 milioni di euro di ricavi), nonché altri 776 milioni di euro di giro d’affari legati alla produzione di ceramica sanitaria, stoviglieria e materiali refrattari, gli altri segmenti che portano il totale fatturato del comparto a oltre 7 miliardi di euro.

Lo scorso anno anche l’industria italiana delle macchine per ceramica ha raggiunto i 2 miliardi di euro di fatturato, e nel primo trimestre del 2017 ha avuto un boom del 60,6% (anno su anno) delle vendite in Italia. Questo dimostra come l’interesse per le tecnologie più innovative stia aumentando praticamente in tutti i mercati, dalla Spagna al Sudamerica, dalla Turchia fino all’Estremo Oriente: la ricerca di maggiore efficienza, di digitalizzazione e di sostenibilità sta spostando la domanda verso gli impianti del nostro Paese, anche se la concorrenza con Cina e India non è da sottovalutare.

Ceramica 4.0
In un contesto generale di ripresa restano le preoccupazioni legate alle bollette-zavorra per imprese altamente energivore come quelle ceramiche, che scontano un gap competitivo per gli oneri generali di sistema dell’energia elettrica: da qui la richiesta delle aziende del settore di un adeguamento dell’articolo 39.

Le agevolazioni però non rappresentano l’unica soluzione: per ridurre i consumi ed eliminare gli sprechi senza intaccare la capacità produttività occorre migliorare l’efficienza energetica, attraverso interventi mirati in grado di garantire un risparmio concreto e un tempo di rientro dell’investimento breve. In questo modo, vista l’ulteriore accelerazione del processo di riqualificazione della manifattura italiana prevista per quest’anno, l’avvio verso il modello di Fabbrica Ceramica 4.0 sarà più semplice e più conveniente.

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