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Imballaggi ecosostenibili, ora anche i rivenditori si impegnano

Imballaggi ecosostenibili, ora anche i rivenditori si impegnano 29/05/2017Leave a comment
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Il packaging è sempre più parte dell’anima di un prodotto. Ma va scelto con cura, perché l’impatto sull’ambiente può essere enorme. Non solo i consumatori, ora anche i rivenditori sono attenti agli imballaggi ecosostenibili

Si dice che l’abito fa il monaco. E questo vale anche per i prodotti di consumo. Il packaging ha sempre più un ruolo centrale nella comunicazione del prodotto. Per questo è un componente centrale per una scelta sostenibile di consumo e produzione attenta all’impatto ambientale. Il confezionamento dei prodotti è infatti uno dei settori in cui si rischia di sprecare e inquinare di più. Ecco perché si diffondono sempre più scatole, bottiglie, imballaggi ecosostenibili e intelligenti, facendo largo uso delle tecnologie.

Secondo uno studio condotto da Smithers Pira, società specializzata nel packaging, l’imballaggio sostenibile è richiesto ormai non solo dai consumatori, ma anche dai produttori e dai rivenditori. Si guarda alla quantità di energia consumata per la produzione, ai metodi di smaltimento e alla possibilità di riciclo.

Imballaggi e innovazione

La catena Target, ad esempio, che negli Usa possiede circa 1.100 store, ha investito 5 milioni di dollari per sviluppare nuove soluzioni di packaging green. Ma l’imballaggio sostenibile non riguarda solo i materiali utilizzati. Una migliore etichettatura e l’uso razionale dello spazio nei sacchetti possono ridurre i rifiuti. Wal-Mart, ad esempio, ha inserito sulle etichette dei prodotti le istruzioni di riciclaggio, di conservazione e razionamento dei pasti.

Le soluzioni proposte nel mercato del packaging sono diverse. E a volte sono anche belle da vedere. Come gli imballaggi sviluppati da Tomorrow Machine, uno studio di design svedese. Il riso basmati viene avvolto in una piramide di morbida cera d’api, stampata con inchiostro a base di soia. Per aprire il pacchetto, basta sbucciarlo come un’arancia. Tutto biodegradabile. Ci sono poi anche contenitori fatti di zucchero caramellato o di agar-agar. E per ridurre la diffusione dei contenitori di plastica da supermercato, la Leo Burnett Agency ha creato per il WWF delle scatole di carta biodegradabile per contenere frutta e verdura.

Tecnologia e packaging

Ma in aiuto dell’ambiente e della riduzione dei rifiuti interviene anche la tecnologia applicata al packaging, grazie alla nascita di materiali che permettono di modificare le prestazioni degli imballaggi, rendendoli più funzionali, leggeri, sostenibili e performanti. L’ultima generazione di materiali, ad esempio, è quella dei polimeri funzionali, che permettono alla confezione di allungare la vita da scaffale agli alimenti freschi. Un esempio sono le confezioni di fragole che troviamo nel banco frigo. Le fragole producono etilene, elemento che porta a una maturazione veloce. Questo nuovo tipo di confezioni interagiscono invece col prodotto e l’ambiente circostante, rilasciando sostanze utili o assorbendo quelle indesiderate. Le fragole durano più a lungo. E i vantaggi riguardano tutti: i consumatori, i produttori e l’ambiente.

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