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Green economy, le aziende italiane tra le eccellenze europee

Green economy, le aziende italiane tra le eccellenze europee 25/01/2017Leave a comment

Raccolta differenziata, smaltimento, efficientamento energetico: il nostro Paese è tra i primi in tutta Europa e la svolta green investe soprattutto i giovani

Siamo tra i più bravi d’Europa nella green economy, eppure non lo sappiamo. L’Italia è nella parte alta delle classifiche che riguardano l’economia circolare, la gestione e lo smaltimento dei rifiuti, l’innovazione del riciclaggio, l’ecodesign, i sistemi di riutilizzo, la riduzione dell’utilizzo di materie prime. Ma la consapevolezza degli italiani per queste best practice è molto bassa, come se mancasse una certa “autostima verde”, osserva il report Dual Citizen del centro ricerche di Washington DC. Segno che a livello di comunicazione rimane ancora molto da fare.

L’eccellenza italiana nello smaltimento dei rifiuti

Nel nostro Paese le possibilità create dalla green economy vengono sfruttate come sostegno per la ripresa economica, su questo siamo davanti a quasi tutti i nostri vicini europei. Basti pensare che ben 9 regioni italiane hanno già centrato gli obiettivi sullo smaltimento dei rifiuti prefissati dalla Comunità Europea: c’era tempo fino al 2020, ma sono stati raggiunti con 5 anni di anticipo. Inoltre, secondo il rapporto 2015 dell’Anci-Conai, siamo i primi in Europa nello smaltimento sostenibile dei rifiuti speciali e industriali con un tasso del 76%.

Raccolta differenziata, l’Italia un esempio per l’Europa

Nel nostro Paese ricicliamo il 42% dei rifiuti urbani, un risultato che ci consente di piazzarci al terzo posto in tutto il Continente, dietro soltanto a Germania e Regno Unito. Ogni anno la raccolta differenziata media per abitante è di 253 kg e questa ottima abitudine porta a un taglio dell’emissione di gas serra di circa il 33%: significa 1,8 milioni di tonnellate di CO2 che non vengono rilasciate nell’atmosfera. Se prendiamo poi il report della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, emerge che l’Italia si piazza al primo posto tra i grandi paesi europei come Germania, Spagna, Francia, Regno Unito, nell’efficientamento energetico, nel riciclo dei rifiuti, nella diffusione del mercato agroalimentare di qualità ecologica e nelle emissioni di CO2 pro-capite dei trasporti. Per quanto riguarda invece innovazione sostenibile e diffusione dell’agricoltura biologica siamo al secondo posto.

Green economy, una grande risorsa per i giovani

Sono 74 mila le imprese attive nel comparto green di proprietà di giovani imprenditori, oltre il 7% del totale delle aziende italiane. Secondo l’elaborazione della Camera di Commercio del capoluogo lombardo, aggiornata al settembre 2016, solo a Milano sono 2mila i giovani che hanno avviato un’impresa green. Un importante volano per l’economia locale, nota lo studio, se pensiamo che le imprese lombarde green lanciate dai giovani hanno prodotto 11mila posti di lavoro. Under 35 “sostenibili” che si concentrano soprattutto sui settori delle costruzioni, della consulenza, delle coltivazioni e dei progetti immobiliari.

I prossimi passi: migliorare il dialogo tra PA e cittadini

Le leggi italiane sono chiare e puntuali, ma manca qualcosa a livello di collaborazione tra la pubblica amministrazione e i cittadini, fanno notare gli osservatori più attenti: serve maggiore dialogo e serve creare maggiore consapevolezza nella popolazione, perché tutti devono essere consapevoli dell’importanza delle proprie azioni e delle ricadute che queste possono avere sull’ambiente e sulla qualità della vita.

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