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Più sostenibilità per le grandi aziende del food

Più sostenibilità per le grandi aziende del food 18/08/2017

Il consumo e la produzione sostenibile riguardano la promozione dell’efficienza delle risorse e dell’energia, delle infrastrutture sostenibili e dell’accesso ai servizi di base, di posti di lavoro green e di una migliore qualità della vita per tutti. La loro attuazione aiuta a realizzare piani di sviluppo complessivi, ridurre i futuri costi economici, ambientali e sociali, rafforzare la competitività economica e ridurre la povertà”.

È ciò che si legge nel dodicesimo dei 17 Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, il cui scopo è “fare di più e meglio con meno”, attraverso l’incremento dei benefici che derivano dalla riduzione dell’uso delle risorse.
Perché questo si realizzi sono fondamentali un approccio sistemico e una cooperazione tra gli attori che operano nella catena di fornitura, dal produttore al consumatore finale. Alcune grandi aziende sono già un esempio da seguire.

BENEFIT CORPORATION
Si chiamano Benefit Corporation le società che hanno tra i propri obiettivi il raggiungimento di standard ambientali e sociali sia al proprio interno sia con i clienti. Una delle più attive in questo ambito è Unilever, multinazionale anglo-olandese proprietaria di molti marchi noti nel settore dell’alimentazione, come ad esempio Algida, Knorr, Lipton, Calvè, e nel settore dei prodotti per l’igiene.

Unilever ha assunto l’impegno di dimezzare l’impronta ambientale derivata dalla produzione entro il 2030. Sul sito ogni anno viene pubblicato l’aggiornamento dei dati di emissioni, consumo d’acqua, rifiuti certificati da una società esterna. Una scelta di sostenibilità che avuto un immediato vantaggio in termini di taglio dei costi e di crescita: i suoi marchi sostenibili, come Hellmann’s, la maionese fatta con uova da allevamento all’aperto, Dove, e Ben & Jerry’s hanno apportato più del 60% della crescita dell’azienda.

COOPERAZIONE
Lo stesso vale per Yum!, leader a livello mondiale nella ristorazione rapida. Detiene brand come Kfc, Pizza Hut e Taco Bell, situati in 130 Paesi e 43.000 punti vendita, e dichiara sul proprio sito di collaborare “con i fornitori di prodotti alimentari e, ove possibile, con coloro che raccolgono bestiame e coltivano i nostri prodotti che abbiano politiche e pratiche rispettose dell’ambiente”.

IMPACT ASSESSMENT
Anche Danone da un anno utilizza l’Impact Assessment per misurare le performance sociali e ambientali di 10 società del gruppo, e la sua società di cibo biologico per bambini Happy Family Brands ha già ottenuto la certificazione come Benefit Corporation. Danone ha inoltre acquisito The WhiteWave Foods, specializzato in prodotti lattieri biologici e d’origine vegetale (tra i marchi Silk, So Delicious, Alpro e Vega). Di fatto Danone Wave è la più grande B Corporation degli Stati Uniti.
In linea generale è stato stimato che i brand che dimostrano un impegno verso la sostenibilità crescono più del 4%: ciò significa che i mercati premiano chi guarda al futuro.

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