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PMI e manifattura verso l’Industria 4.0

PMI e manifattura verso l’Industria 4.0 30/04/2018
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Sul fronte 4.0 l’Italia ha finora ottenuto buoni risultati, puntando sugli utilizzatori delle tecnologie: sulle imprese, con super e iper ammortamento, e sulle persone, con il sostegno alla formazione, che rappresenta il fondamento dell’adozione delle tecnologie. I risultati degli incentivi fiscali di questi primi anni, soprattutto per l’industria manifatturiera e per le Piccole e Medie Imprese, sono positivi.

INVESTIMENTI

Stando ai dati de IlSole24Ore il 50% delle imprese manifatturiere ha già effettuato investimenti in questa direzione, soprattutto nella robotica collaborativa (32%) e nei sistemi per l’integrazione (20%).

Ancora maggiore la quota di microimprese interessate ad acquisire nuove tecnologie 4.0: il 78% del totale è aperto anche a frontiere finora poco esplorate, come il cloud, la cybersecurity, i big data analytics. E quasi un quarto delle aziende artigiane (24%) progetta o sviluppa tecnologie innovative, soprattutto sistemi IoT (33%).

Dall’indagine condotta dal Cna per misurare il livello di maturità tecnologica su oltre 250 associate in Emilia-Romagna emerge che i risultati fanno ben sperare. I numeri sul grado di digitalizzazione di artigiani e microimprese rivelano che la regione (insieme alla Lombardia) è palestra e benchmark nazionale delle tecnologie abilitanti nelle PMI, in quanto epicentro di filiere forti in smart-tech come meccanica e ceramica.

LIMITI

Anche se, a questo proposito, l’ultima analisi campionaria sull’adozione di smart tech del Rise rileva che le fabbriche smart (con almeno 4 tecnologie abilitanti utilizzate) a livello nazionale sono appena il 5% del totale e di queste solo 1 su 5 è una PMI.

Non tutte le aziende hanno potuto beneficiare degli incentivi del piano Industria 4.0 messo in atto per migliorare la digitalizzazione, chi per mancanza di competenze, chi per mancanza di budget, perciò sarebbe prematuro ritenere che quanto raggiunto finora sia già sufficiente per recuperare il gap di produttività accumulato negli anni passati e che vede tra i leader Germania e Francia.

IN EUROPA

In Germania hanno sede i grandi produttori di tecnologie per l’automazione, che hanno favorito un’ampia diffusione di questi sistemi tra tutte le imprese, aiutati da ricerca e formazione. La Francia si distingue invece per filiere industriali con grandi capigruppo che guidano l’innovazione tra le PMI, seppure con una capacità di produzione d’innovazione tecnologica inferiore a quella tedesca.

La situazione dell’Italia presenta livelli molto avanzati di utilizzo di tecnologie nel settore delle macchine utensili e in generale negli ambiti manifatturieri dei beni strumentali, meno (pur con qualche importante eccezione) di impiego di tecnologie “soft” per il controllo degli impianti e dell’Ict.

VERSO IL FUTURO

Nella sfida globale della quarta rivoluzione industriale l’Italia deve proseguire sulla strada del Piano Impresa 4.0., mantenendo gli incentivi e aumentandone la conoscenza, per una maggiore competitività e per non disperdere l’importante valore d’immagine che ne deriva.

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