La maggior parte delle start-up attive nel settore sono in Lombardia ed Emilia Romagna e puntano sul monitoraggio dei dati come approccio all’innovazione.
Oggi al termine start-up viene associata spesso l’industria 4.0, complesso insieme che racchiude tutti i progetti di digitalizzazione e automatizzazione del processo produttivo. Ma l’industria non è l’unica a beneficiare delle nuove tecnologie e delle imprese innovative, come dimostra oggi l’Osservatorio Smart AgriFood.
L’OSSERVATORIO SMART AGRIFOOD INDAGA L’INNOVAZIONE NEL SETTORE
Frutto della collaborazione fra il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Brescia, l’Osservatorio nasce con l’obiettivo di analizzare le innovazioni digitali che stanno trasformando la filiera agricola e agroalimentare. Secondo quanto emerso la filiera ha abbracciato la spinta al rinnovamento 4.0 a più livelli.
START-UP ITALIANE: IN TESTA LOMBARDIA ED EMILIA
Il censimento ha infatti portato alla luce ben 98 start-up italiane attive nel settore agroalimentare, molte delle quali localizzate in Lombardia (33% del totale) e in Emilia Romagna (17%). Seguono a una certa distanza il Lazio (9%), il Veneto (8%) e la Campania (6%). La forte crescita delle start-up Smart AgriFood, riscontrata in Italia nell’ultimo biennio, è un dato estremamente positivo poiché genera e incentiva la ricchezza futura del settore.
L’INNOVAZIONE PARTE DALLA GESTIONE DEI DATI
Analizzando i mercati di riferimento emerge come l’approccio all’innovazione agroalimentare punti a soluzioni tecnologiche trasversali a più ambiti agricoli e agro-alimentari. In particolare, le start-up che lavorano sull’Agricoltura 4.0 stanno puntando sulla raccolta, gestione ed elaborazione dei dati, cercando di collaborare sempre più con le imprese consolidate di qualsiasi filiera produttiva.
In tal senso i settori più ricercati appaiono essere quello vitivinicolo (17%) e l’ortofrutticolo (14%). Il 4% delle start-up analizzate offre invece soluzioni per il settore lattiero-caseario, volte ad esempio a monitorare e migliorare il benessere animale oppure a controllare la qualità dei prodotti nelle fasi produttive.
IL MONITORAGGIO ENERGETICO
Il controllo e l’elaborazione dei dati è utile non soltanto per la produzione ma anche per il consumo energetico del settore, che vede le sue spese maggiori nell’irrigazione, nella ventilazione degli ambienti, nella produzione e trasformazione agroalimentare, nonché nelle coltivazioni in serra, il comparto più energivoro. Una gestione efficace e responsabile dell’utilizzo di energia, resa chiara dall’elaborazione fornita dal monitoraggio, porta all’eliminazione di sprechi e a maggiori risorse da investire.
PIÙ EFFICIENZA PER IL TUO SETTORE
Vuoi conoscere le soluzioni più adatte a migliorare l’efficienza energetica del tuo settore?
Scopri di più e contattaci per ricevere maggiori informazioni.